Natuzza veglia sugli anziani

 
Centro sociale Natuzza Evolo
Centro sociale Natuzza Evolo

"Natuzza è espressione spirituale e morale dei calabresi. Lei non proveniva dal convento ma dalla famiglia, mondo oggi problematico. Ma la sua di famiglia, è stata sempre pronta e disponibile per gli altri. È stata un'aristocratica dello spirito, che ha messo al centro della sua vita Dio ma anche l'uomo. Una donna di grande spiritualità ed impegno sociale. Quando nel 1986 iniziò la sua opera, pensò, infatti, non solo ai giovani ma anche agli anziani, le cui problematiche fino ad allora non erano state prese in considerazione. Natuzza da questo punto di vista, è stata una preveggente. Al centro del suo mondo interiore infatti, ci sono Dio, l'uomo, i giovani e gli anziani che rappresentano poi, le fasce più deboli della nostra società".
È quanto affermato da don Pasquale Barone, presidente della fondazione "Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime" e parroco di Paravati, nella sua visita a Crotone in occasione dell'intitolazione del centro sociale per anziani di via Firenze, a Natuzza Evolo, svoltasi lo scorso 19 giugno.
Il centro dedicato a "mamma Natuzza", fortemente voluto dalla cittadinanza e dalla stessa amministrazione comunale, non solo rappresenta un luogo d'incontro, intrattenimento e socializzazione per persone che sempre più spesso, visti i ritmi odierni, rischiano di rimanere sole, ma anche un modo per mettere in evidenza l'importanza degli anziani che rappresentano "un libro di memorie ed una ricchezza d'esperienze".
Ed in proposito, infatti, ha aggiunto don Pino Covelli (rappresentante dei gruppi di preghiera di Natuzza per la provincia di Crotone), benedicendo i locali della struttura: "Gli anziani hanno diritto al nostro onore, perché rappresentano la nostra memoria storica".
Prima della benedizione, don Pino Covelli ha anche ricordato la figura della mistica di Paravati sottolineando come Natuzza "venne per due volte a Crotone.
La prima volta in occasione di un pellegrinaggio e poi, attraverso la bilocazione, alla vigilia della novena dell'Immacolata. Natuzza - ha continuato - era, sì, analfabeta, ma aveva in sé la scienza di Dio ed ha fatto tutto: non ha trascurato la sua famiglia, ha fatto da madre, moglie, amica e mistica senza tralasciare nulla". E per una donna che si è dedicata nella sua opera anche agli anziani, l'intitolazione del centro non solo è doveroso ma anche motivo di gioia, come hanno sottolineato anche il neo assessore comunale alle Politiche sociali, Filippo Esposito, ed il primo cittadino, Peppino Vallone.
"L'amministrazione non ha fatto altro che cogliere il sentimento dei cittadini ed in particolare le sollecitazioni di questo gruppo di anziani, dei gruppi di preghiera e dei fedeli, che hanno voluto altresì una manifestazione semplice, senza fasti, nella propria sede - ha affermato Vallone - Siamo lieti di aver aperto ed intestato un centro di aggregazione come questo, a Natuzza".
Un'idea che si è trasformata in realtà, quello del centro sociale per anziani che è la sesta struttura aperta ed attiva sul territorio provinciale, ha sottolineato Esposito aggiungendo come questo sia, inoltre, "un momento di grande importanza morale, per ricordare l'immagine di quella Calabria che va e di questa mamma, Natuzza, che, negli anni, ha dato dignità ad ogni cittadino di questa terra, perché bisogna essere propositivi anche nel disagio e da ciò si può prendere insegnamento".
La cerimonia di inaugurazione della struttura, che dopo la scoperta della targa dedicata alla mistica di Paravati, si è spostata all'interno dei locali del piccolo centro, è stata caratterizzata anche dalla donazione, da parte di don Pasquale Barone, dell'immagine di Natuzza all'Amministrazione comunale, recante l'incisione "Non cercate me, alzate lo sguardo su Gesù e la Madonna".
La cerimonia, che ha visto la presenza anche di fedeli e gruppi di preghiera, ha voluto metter in evidenza come "i nostri anziani - ha aggiunto Barone - abbiano bisogno di assistenza e di essere parte integrante della città". "Speriamo poi, di continuare a portare avanti il progetto di mamma Natuzza - ha continuato - che rappresenterà un vero faro di luce. Tra le opere, infatti, ci sarebbe da realizzare quella relativa ad un centro per gli ammalati terminali e le loro famiglie, mancante sul territorio".
Fonte: Il Crotonese

 
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