Gli angeli del fango

 
Gli angeli del fango
Gli angeli del fango

La città ha ricordato Michela, Paolo, Luca, Bruno, Angelina ed ancora Luca. Le vittime della terribile alluvione del 14 ottobre 1996.
Lo ha fatto nella sala "Dionigi Caiazza" della Casa della Cultura nel corso di un incontro promosso dal Comune di Crotone nell'ambito dell'iniziativa "Il libro dei valori".
"Paura e Speranza" era il tema proposto dall'assessorato alla pubblica istruzione.
La paura di quei giorni ed anche i timori odierni con il contraltare della speranza rappresentata dalla solidarietà degli "angeli del fango", i tanti volontari rimasti senza nome, che tanto fecero in occasione degli eventi alluvionali.
L'assessore alla pubblica istruzione Rosa Maria Romano, facendo un parallelo con la tragedia dell'alluvione di Firenze del 1966 nella cui occasione fu coniato il termine per sottolineare l'opera dei volontari, ha ricordato "l'angelo del fango" crotonese che portò in salvo gli alunni della scuola dove insegnava.
L'assessore Romano ha ricordato anche le vittime alle quali l'amministrazione comunale ha dedicato la piazza antistante la nuova Chiesa di Fondo Gesù.
"Abbiamo lanciato, il primo giorno di questo anno scolastico" ha aggiunto Rosa Maria Romano "l'idea di costruire una nuova cultura che poggi sui valori della solidarietà e della responsabilità".
"Vogliamo scrivere un libro dei valori con i ragazzi delle scuole" ha aggiunto l'assessore alla pubblica istruzione "ma anche con tutti coloro che credono nel potenziale di rottura che la cittadinanza attiva rappresenta contro le logiche scellerate che hanno portato a quel disastro".
All'incontro che è stato aperto con un minuto di silenzio per ricordare le vittime e con la proiezione del filmato "gli angeli del fango" ha partecipato anche don Pino Caiazzo parroco della Chiesa di S.Paolo.
Don Pino, definito dall'assessore Romano, un "angelo della pace" ha ricordato la partecipazione dei paesi limitrofi alla tragedia di Crotone e ha lanciato la necessità di avere una nuova cultura della solidarietà che affronti le alluvioni di questi giorni come il dramma della disoccupazione.
Toccante il ricordo di Piero Pupa, fratello di Paolo una delle vittime dell'alluvione, che nel ringraziare l'amministrazione comunale per l'iniziativa ha lanciato l'invito ad un risveglio delle coscienze.
"Sapere che il sacrificio dei nostri cari non è stato vano ma può servire a risanare una situazione di degrado idrogeologico, ci può dare conforto e potremmo realmente dire che i nostri morti riposano in pace" ha detto Piero Pupa.
Le conclusioni sono state affidate al Vice Sindaco ed Assessore all'ambiente Arturo Crugliano Pantisano.
"Abbiamo tutti negli occhi quella tragedia che ancora oggi colpisce guardando le immagini di repertorio" ha detto il Vice Sindaco che ha ricordato l'impegno dell'amministrazione nel settore dell'ambiente.
"Presto abbatteremo il ponte di Trafinello" ha aggiunto Pantisano "un vecchio simbolo di morte che lascia spazio ad un segno di speranza".
 

 

 

 
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