Testimonial del Comitato No Lombroso

 
Comitato No Lombroso
Comitato No Lombroso

La città di Crotone sarà testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso".
Il Comune ha accolto l'invito formulato dal Comitato con il quale si chiedeva all'amministrazione di rendersi testimonial al fine di sottolineare il disvalore scientifico delle teorie elaborate dal criminologo Lombroso.
Una teoria, quella di Lombroso, rivelatasi erronea, poggiata sulla tesi dell'uomo delinquente nato o atavico, riconoscibile dalla semplice misurazione antropometrica del cranio.
Una campagna quella promossad al Comitato alla quale hanno aderito numerose città italiane ed alla quale anche la città di Crotone non ha voluto far mancare il suo apporto.
Tra l'altro, è stato proprio in Calabria che Lombroso avviò uno studio criminologico sulle popolazioni locali, giungendo al risultato di un improbabile rapporto delinquenziale tra linguaggio, usi e modo di vestire.
Un teorema, quello lombrosiano, che nel corso del l'Ottocento ha fatto in modo che nel nostro paese prendesse vita la teoria delle "due Italie".
Tra l'altro l'adesione al Comitato ha anche una finalità specifica: gli studi di Cesare Lombroso si spinsero fino all'esame autoptico del calabrese Giuseppe Villella, originario di Motta Santa Lucia e sospettato di brigantaggio, il cui cranio è, a tutt'oggi, conservato, quale testimonianza di soggetto deviato e criminale, nel "Museo psichiatrico e criminologico" dell'Università di Torino.
Il Comitato No Lombroso si batte, tra l'altro, per ottenere la restituzione dei resti mortali di Giuseppe Villella al Comune di Motta Santa Lucia.
"Abbiamo aderito a questa battaglia di civiltà con grande convinzione. Ringrazio la IV Commissione Consiliare che ha incontrato la delegazione crotonese del Comitato e dimostrando grande sensibilità, ha condiviso le motivazioni espresse dal Comitato stesso" dichiara l'assessore alla Cultura Antonella Giungata.
 
 

 
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