Un atto riprovevole

 
Uno scorcio del centro storico
Uno scorcio del centro storico

Il furto della testa di marmo che riproduceva un viso di fanciullo, risalente al I° secolo d.C, dalla volta di un palazzo del centro storico avvenuto l'altra notte è una notizia che fa male, fa male al cuore di chi ama il patrimonio storico - artistico della città.
Fa male soprattutto a quella Crotone che vuole riemergere, riscattarsi, lavorare per lo sviluppo, ritrovare la sua identità puntando sul rilancio del settore turistico - culturale.
E' un atto che ci mortifica come cittadini ed indigna profondamente.
E' un gesto che mina alle radici tutti gli sforzi che in questa città si stanno profondendo, nonostante le difficoltà oggettive, per determinare una nuova sensibilità culturale che sta alla base del vivere civile, necessario per il cambio di passo di cui Crotone ha bisogno.
E' un furto grave, riprovevole, che colpisce l'intera città perché il patrimonio artistico non è dei singoli ma dell'intera comunità.
E' patrimonio di tutti e tutti dobbiamo, con senso civico, tutelare.
Chi ha rubato la testa di marmo, oltre a compiere un gesto da condannare perché è un atto contro la legge, non solo ha dimostrato di non amare la città ma anche di non avere a cuore il proprio futuro probabilmente per miopia o perché incapace di considerare il bene comune come patrimonio di tutti.
Ancora più grave diventa il gesto se compiuto ad opera o su commissione di "collezionisti privati" che in maniera del tutto egoistica non si fanno scrupoli ad impreziosire le loro collezioni a scapito di tutto il contesto che ruota intorno all'arte come strumento di sviluppo.
La condanna, mia personale, del sindaco, dell'intera amministrazione comunale per il gesto estremamente grave di cui la città di Crotone è stata vittima si associa alla condanna unanime della comunità cittadina.
Questo sentimento comune rafforza lo stimolo ad amare di più i luoghi ed il patrimonio storico -artistico da cui tutti vogliamo ripartire per migliorare l'immagine della nostra città attraverso la strada della cultura, unico vero percorso di cambiamento.
Antonella Giungata
Assessore alla Cultura

 
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