Decisione dura ma irrevocabile

 
Il sindaco Pugliese
Il sindaco Pugliese

L'intervento del sindaco nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Giunta
"Carissimi, attraverso voi mi rivolgo in primis ai  miei concittadini e a tutti coloro che hanno avuto fiducia in me. Sono qui per comunicarvi la mia decisione irrevocabile di rimettere il mandato che mi è stato dato. Innanzitutto voglio ringraziare i miei concittadini per avermi dato il privilegio di governare questa città che io amo profondamente e per il supporto e le tantissime manifestazioni di stima che ho ricevuto durante questi tre anni ed in questi difficili e durissimi ultimi venti giorni. In questi anni ho vissuto una esperienza dura, faticosa ed al tempo stesso affascinante e indimenticabile. So di aver dato tutto me stesso, di aver impegnato tutta la mia energia, sacrificando famiglia, lavoro e tempo libero. Ho incontrato tanti cittadini, famiglie, giovani, anziani. Sono stato sostenuto e anche criticato. Ho ascoltato tutti e per ciascuno ho provato a trovare soluzioni alle loro istanze.
Oggi la vita mi pone davanti ad una grande prova: le mie dimissioni. Sento pertanto l'esigenza di comunicarvi alcune riflessioni. Faccio riferimento all'esperienza professionale...
Quando c'è una crepa nel vetro con il tempo continua ad allargarsi. L'incrinatura, in questa esperienza politica, c'era già da tempo. Io l'ho sottolineata più volte, non ultima nel febbraio di quest'anno quando ho evidenziato l'opportunità e la necessità che due rette parallele non debbano mai incrociarsi. Volendo evidenziare una situazione ai limiti della tollerabilità.
Ed alcune mie dichiarazioni, in questo senso, hanno generato nella parte politica la caccia al "suggeritore" come se il sindaco non potesse spontaneamente ed autonomamente evidenziare situazioni che non erano accettabili. Ho più volte, con senso di responsabilità, provato a mettere mastice in questa crepa, mettendoci la faccia, stringendo i denti, nell'interesse solo ed esclusivo della comunità cittadina ben consapevole di cosa potesse significare interrompere il mandato. Ma quando la crepa si profila all'orizzonte, non c'è niente da fare.
E' solo questione di tempo. Il continuo e costante sconfinamento tra ruoli e funzioni degli esponenti principali della parte politica che mi ha sostenuto è la causa della crepa.
In questi anni ho promosso fino all'inverosimile la cultura della condivisione, della comunicazione, dell'innovazione. Ho accetto di mettermi in gioco senza mai smettere di imparare, senza timore di perdere autorevolezza o di essere scavalcato. Ho sempre mostrato ai miei collaboratori e sostenitori apertura e disponibilità. Ho, soprattutto trasferito chiaramente gli obiettivi da raggiungere, certo che prima o poi, una innovazione sarebbe arrivata...che qualcuno, magari tra i più giovani, capisse. Purtroppo sono rimasto inascoltato...e le crepe trascurate, e provocate da altri, degenerano e si chiamano cancro del vetro. Ero e sono un uomo libero ed ecco perché faccio un passo indietro. Dunque, l'ultima circostanza, quella giudiziaria, è stata soltanto un elemento di ulteriore riflessione per una decisione già maturata da tempo. Le origini di questa situazione, come ho detto prima, culminata nelle mie dimissioni sono altre. E' certo però che il silenzio assordante di questi ultimi tempi e, soprattutto nei giorni seguiti alla mia comunicazione è emblematico. Un silenzio, che tra l'altro, ha accompagnato anche l'azione amministrativa soprattutto negli ultimi tempi. Non ricordo un comunicato, una presa di posizione, una ripresa pubblica delle tantissime attività che la mia amministrazione ha portato avanti o anche solo a difesa degli attacchi portati al sindaco. Possibile non ci sia stato, da una parte politica che si professa classe dirigente, non dico un atto di solidarietà ma una riflessione su quanto avvenuto.
Registro solo che il sindaco  è stato "sostituito" come relatore in una convention elettorale di quella che avrebbe dovuto essere la sua parte politica e persino invitato con un whatsapp come l'ultimo dei peones. La priorità e l'urgenza, evidentemente, sono la campagna elettorale per le elezioni regionali. Crotone, i suoi cittadini ed il suo sindaco possono aspettare....vengono dopo.
Tre anni e mezzo di amministrazione non si buttano nel cestino liquidando tutto pensando già alla prossima campagna elettorale. Queste cose le ho dette sia in sede prettamente politica sia pubblicamente. Avrei potuto prendere prima la decisione assunta lo scorso 13 novembre. Non l'ho fatto per senso di responsabilità, perché avrei pregiudicato percorsi che oggi sono una realtà. La bonifica delle ex aree industriali, dieci anni di lavori e di lavoro per la città di Crotone, dopo vent'anni di inutili chiacchiere porta la firma del sindaco Pugliese. Ho tenacemente inseguito questo traguardo storico che toglierà una cappa anche di natura psicologica sulla città. Sarà il lavoro per tanti onesti cittadini che guarirà il male di Crotone. L'aeroporto; quando ci siamo insediati era chiuso. Il cerino di questa infrastruttura fondamentale mi era rimasto nelle mani. Non solo ne abbiamo consentito la riapertura ma gettato le basi per il suo futuro.
Adesso, naturalmente, è consistente il pericolo di compromettere il buon rapporto che il sottoscritto ha costruito con la Sacal, la Regione, il Ministero dei Trasporti culminato nella firma, in venti giorni, per gli oneri di servizio. Abbiamo avviato a completamento il processo della depurazione.
Ora chi lo seguirà? Abbiamo gettato le basi per la bonifica dell'Area Sensi  la cui definizione sarebbe avvenuta in questi giorni. Per lo sviluppo del porto abbiamo definito un progetto condiviso con gli enti preposti ed inviato ad Invitalia per il suo finanziamento oltre ad aver previsto una linea di navigazione per collegare Crotone alla Grecia.
Abbiamo messo in campo azioni specifiche per gli abbattimenti di costruzioni abusive ed, in questo senso avviato altri percorsi, che spero non restino incompiuti ma in cuor mio so già che fine faranno. La Protezione Civile che rappresenta un modello regionale e nazionale. Potrei farvi decine di esempi di altre attività realizzate.
Crotone era isolata e inascoltata a qualsiasi livello. Non mi sono risparmiato di portare, con la massima determinazione, su qualsiasi tavolo la voce della città. Vi invito a verificare in sede Anci, con i sindaci della provincia, degli altri comuni calabresi, con i sindaci di tante città italiane ed estere con le quali ci siamo gemellati, confrontati ed intesi, con l'Autorità Portuale, con la stessa Eni, con tante istituzioni, qual era nel passato e qual è attualmente la visione di questi soggetti della nostra città. Quindi quando qualcuno parla di esperienza fallimentare, si faccia prima un esame di coscienza e poi guardi a agli ultimi vent'anni di amministrazione cittadina. Qualche partito, che solo oggi prende le distanze, dovrebbe fare una analisi attenta delle proprie responsabilità così come qualche suo esponente che ha diretta gestione della cosa pubblica. Purtroppo quello che comunemente viene definito equilibrio politico ma che ritengo ormai un bizantinismo superato, e da superare, non ha portato i risultati sperati in alcuni settori. Non mi voglio sottrarre nell'affermare che la conduzione di alcune strutture  partecipate non ha dato i risultati che la città si aspettava. L'indirizzo politico da parte mia era stato dato forte e chiaro per ottenere risultati per la collettività. Se non si è fatto nulla chi ha avuto questo mandato dovrebbe prendere atto. L'opposizione, che solo in queste ore sembra essere presa da frenesia comunicativa, farebbe bene a parlare di ciò che ha fatto in questi anni e non a scaricare responsabilità sul sottoscritto che ha avuto l'ingrato compito di ripartire non da zero ma da sottozero.
Ma questo è il gioco della politica, al quale probabilmente non ero abituato ma che in questi anni ho imparato a conoscere.
Un sindaco opera attraverso una squadra di governo ed amministrativa.
Sceglie gli uomini anche sulla base delle indicazioni che provengono dalla coalizione che lo ha eletto, ascolta il mondo delle professioni, dell'associazionismo, la società civile. Qualche mia scelta si è rivelata sicuramente positiva. Debbo constatare che qualche indicazione arrivata dalla parte politica non è stata felice. Rimando alla coscienza di ciascuno se in questi anni di governo ha inteso rispondere alla collettività o al singolo. La decisione che ho assunto, come ho detto nell'immediato è sicuramente dura e sofferta ma, per tutte le ragioni che ho evidenziato, assolutamente irrevocabile. Confesso che la preoccupazione di lasciare la città in questa fase delicata mi crea una grande sofferenza. Questi diciotto mesi che mancano alla conclusione della consiliatura erano decisivi non solo per consolidare i percorsi già realizzati ma anche per concretizzare quelli in itinere. Ma mancavano e mancano i presupposti per andare avanti.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno sollecitato a ritirare le dimissioni ma alcuni di questi avrebbero dovuto e potuto dimostrare prima se erano dalla parte della città e non dopo che ho assunto questa decisione. Ho registrato tante notizie false e tendenziose circa un mio ripensamento, attribuendomi incontri segreti che sono solo nella fantasia di chi le ha scritte e nei desiderata di chi si nasconde dietro quelle parole. Sento già decine di "papabili" sindaci pronti a scendere in campo. Di liste pronte per le prossime elezioni amministrative. Piuttosto che fantasticare, farebbero bene a riflettere tutti sul periodo negativo che si prospetta per la città. Sono fortemente combattuto, perché tengo alla città ed al suo futuro ma, ribadisco, non ci sono le condizioni per proseguire questa esperienza amministrativa. Il mio auspicio è che questi mesi siano il meno traumatici possibili per la città. Quanto ho sentito in questi giorni non fa presagire certo positività ma confido nel senso di responsabilità di tante persone che come me hanno a cuore la nostra città. Che le mie dimissioni siano anche uno stimolo per tutti i cittadini a comprendere che non possono e non debbono affidare il futuro a chi guarda loro esclusivamente come numeri, come caselle, come pedine da tirare fuori ad ogni campagna elettorale.
Questa non è politica. Vivremo in questi mesi un periodo difficile. Guardo con attenzione al mondo delle professioni, ai sindacati, alle associazioni, ai comitati. A loro rivolgo il mio pensiero ed il mio appello affinché vigilino sui tanti percorsi che sono stati avviati affinché questo patrimonio non si disperda. Io sarò, come ho fatto anche da sindaco, al loro fianco e pronto a dare il mio contributo di esperienza. Così come darò, in ogni sede ed in ogni occasione, nel corso di questi mesi che porteranno alla definizione di un nuovo governo della città, il mio contributo a chi sarà disponibile al dialogo. Lo dico con convinzione, soprattutto nell'interesse della mia gente di Crotone. Questi mesi di campagna elettorale siano improntati sulla presentazione di programmi, di proposte, di idee. Non consentirò che si faccia campagna elettorale dando la croce al sottoscritto. Se si dovesse verificare risponderò nel merito a tutti...e ne ho per tutti. Vedete, senza voler essere blasfemo ma solo per fare un riferimento cristiano, io ho portato la Croce, ma vi ricordo che chi è andato sulla Croce era innocente. I traditori erano altri".

 
Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO