Palazzo Comunale

 

 ► ll sito
Nel 1993, nel corso di alcuni lavori edilizi per la sopraelevazione della Casa comunale, la Soprintendenza ha eseguito una campagna di scavi  negli scantinati del Municipio, ripresi nel 2016 per il progetto ArkeoUrbe.
  
 ► Le fonti
Crotone tra l'epoca imperiale e tarda antichità si riduce a centro secondario pur mantenendo un certo controllo sugli approdi utili durante il periodo estivo (Polibio X1,6). Nel 194 a.C. i Romani dedussero una colonia di 300 cittadini ad opera dei triunviri Cn. Ottavio, L. Emilio Paolo e C. Letorio (Livio XXXIV 45, 4; Velleio Patercolo I 15,3) e li installarono sul promontorio Lacinio non essendo stato apprezzato l'appoggio dato dalla plebe crotoniate ai Cartaginesi durante la seconda guerra punica.  In seguito, la dislocazione topografica delle necropoli dimostra che dal I secolo d.C. la colonia romana venne trasferita nel sito dell'antica polis greca (collina dell'acropoli achea) e, come era d'uso (Legge delle XII Tavole), le necropoli furono collocate fuori dal limite consacrato (pomoerium) dell'abitato e dunque già in campagna, lungo assi viari (strade) importanti.

Particolare di un settore di Crotone greca con la linea di costa dell'epoca
Particolare di un settore di Crotone greca con la linea di costa dell'epoca
 
 
Resti di abitazioni greche
Resti di abitazioni greche

► Età greca
L'indagine esplorativa ha fatto emergere stratificazioni relative a fasi di età greca da mettere in relazione a resti di fondazioni di abitazioni costruite con le tecniche edilizie note e tipiche della prima partizione urbanistica della città, orientata N-S, come nelle vicine aree B.P.C. e Via Tedeschi. Le indagini, limitate in profondità, hanno permesso di documentare fasi tra inizio IV e III sec. a.C.

 ► I reperti
Tra i materiali di età greca recuperati, come ceramiche da mensa a vernice nera e non decorate, si segnala una rarissima piccola moneta in bronzo, nota anche dal vicino cantiere B.P.C. risalente al periodo della guerra annibalica, costituente una prova della vitalità della zecca di Crotone ancora sul finire del III secolo a.C. Sul dritto della moneta è raffigurata la testa di Artemide, mentre sul rovescio c'è un cane e legenda κρο (kro)

 
 
 
Tomba alla cappucina
Tomba alla cappucina

 ► Età romana
Sui resti abbandonati del quartiere greco, dopo circa tre secoli, nell'area si sovrappose parte del più vasto cimitero (necropoli) di età romana identificato sotto l'ex Banca d'Italia e la sede centrale della BPER (ex B.P.C.). Il lembo di necropoli qui individuato era costituito da sepolture di fine  I-III secolo d.C. (13 tombe scavate nel 1993 e 2 nel 2016), con attestazione dei riti ad incinerazione (3 tombe) e ad inumazione. Per quest'ultimo rito sono note tombe di diversa tipologia : con copertura a forma di mezza botte in muratura (a cupa structilis), alla cappuccina semplice con cassa di legno o contenuta all'interno di un cassone di muratura talvolta provvisto di intonaco lisciato e dipinto, a fossa. Eccezionale, per la cura  e l'impegno architettonico era una tomba a camera (mausoleo) purtroppo  mal conservata, originariamente destinata a tombe ad incinerazione (dentro olle e caccabi), ma poi usata nel II-III sec. d. C. per inumare (tomba 1/1993).
Per questioni tecniche e conservative
oggi è visibile solo la tomba 2/2016. 

 
 
Lucerna dal corredo della tomba 1/1993
Lucerna dal corredo della tomba 1/1993

I reperti 
Oltre ai vasi per gli incinerati, lo scavo ha restituito, insieme a pochissimi oggetti di ornamento personale (orecchini e parti di collane) o d'abbigliamento (fibbie metalliche), elementi dei corredi delle tombe ad inumazione : vasi per profumi (unguentari) in terracotta o di vetro di tipi ben noti in tutto il mondo romano, strumenti per l'illuminazione (lucerne). All'interno della bocca di alcuni defunti, poi, sono state recuperate monete  di bronzo usate come «obolo di Caronte». Gli elementi di corredo e le monete d'uso funerario, databili essenzialmente tra età fine I e III sec. d.C., permettono di datare una ripresa di Crotone in età romana a partire dai primi decenni del I sec.d.C. e una certa vitalità, non certo una floridezza, fino ad età tardo-antica, in quanto centro di riferimento dell'entroterra agricolo e pastorale e porto attivo con funzioni emporiche sulle rotte tra Oriente ed Occidente e Nord-Africa.

 
 

Elaborazione dell'ufficio:Centro Elaborazioni Dati (CED)
Fonte: Settore Storia e Beni Culturali
Data ultimo aggiornamento 8 Agosto 2017
Revisionato da Alessandra Vrenna
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