Sono stati attivati i servizi di “Housing sociale” strutturati su un finanziamento PNRR ottenuto dal comune di Crotone, capofila di una intera macroarea di cui sono parte i 4 ambiti di sociali che coprono tutti i comuni della provincia di Crotone, ovvero il distretto socio assistenziale di Crotone, di Cirò Marina, di Mesoraca e di San Giovanni in Fiore.
Lo comunica l’assessore alle Politiche Sociali Filly Pollinzi.
Primo a fare ingresso nelle strutture di housing è un giovane straniero senza dimora e vulnerabile accolto in una degli alloggi temporanei attivati sulla misura.
Per altre 5 persone di cui 4 uomini e una donna, stranieri e non, è stata avviata la valutazione del bisogno allo scopo di individuare la soluzione migliore.
Ogni presa in carico è infatti strutturata sulla persona e centrata sul caso specifico.
Il complessivo progetto di “Housing Sociale” si distingue in due diverse azioni coperto da un finanziamento di 210.000 euro.
Sulla prima azione insiste l’ Housing First, letteralmente “la casa prima di tutto”, in cui l'inserimento abitativo è perentorio e non legato a trattamenti terapeutici o finalità di inserimento lavorativo ma è rivolto a persone gravemente svantaggiate ovvero con disagi fisici e psichici anche legati ad anni di vita in strada per le quali la casa rappresenta un benessere primario .
In questi casi spesso l'inserimento lavorativo può non essere previsto perché non ne sussistono le condizioni (salute precaria, disturbi psichici, problemi relazionali) oppure può essere di tipo leggero, cioè piccoli lavori e lavoretti o ancora legati a tirocini o attività di volontariato svolte presso le stesse strutture ospitanti.
Sull’altra azione, invece, insiste l’azione di Housing Led, letteralmente "abitare accompagnato", rivolto a persone svantaggiate con le quali si lavora sia sull'inserimento abitativo come bisogno necessario ma anche sulla formazione e l’inserimento lavorativo.
Il progetto prevede anche un investimento di 500.000 euro sulla funzionalizzazione di immobili pubblici da destinare all’housing, immobili che sono stati messi a disposizione dal comune di Isola di Capo Rizzuto, parte dell’ATS di Crotone, e i cui lavori di riqualificazione sono in corso di conclusione. Nel frattempo sono state autorizzate e attivate le c.d. “strutture ponte” per avviare le attività di accoglienza.
Gli alloggi temporanei, in ragione del coinvolgimento nel progetto di un’area che interessa tutto il territorio provinciale, sono stati individuati nel comune di Crotone, nel comune di Cirò Marina e in quello di Isola di Capo Rizzuto e sono stati messi a disposizione dal raggruppamento di enti del terzo settore che a seguito di procedura di coprogettazione si sono aggiudicati i servizi e di cui è capofila la cooperativa sociale Kairos.
La struttura “ponte” situata nel comune di Crotone è gestita da Kairos ed è dedicata all’accoglienza di utenti anche con minori a carico, consta di otto posti e ha cucina e spazi in comune. Qui il servizio è orientato sì all’abitare come diritto essenziale ma rivolto anche a rafforzare le competenze, sostenendo le persone in un percorso di reinserimento lavorativo.
La struttura che si trova sul territorio di Isola di Capo Rizzuto è gestita invece dall’associazione “OdV
I giovani della carità”, consta di 4 posti ed è prevalentemente dedicata a persone vulnerabili, migranti e fuoriusciti da strutture di detenzione.
La struttura individuata nel comune di Cirò Marina, invece, prevede 6 posti letto, è gestita dall’associazione C.A.S.T. ed è un luogo rivolto a nuclei familiari e persone in condizione di grave povertà eventualmente anche affetti da dipendenze proprio in virtù della vicinanza alla comunità terapeutica già gestita dalla stessa associazione.
Le persone, comunque accolte nelle strutture di housing, avranno sul posto equipe specializzate e formate da assistenti sociali, educatori, psicologi oltre a una equipe centrale dotata di struttura amministrativa che lavora in stretta relazione con il servizio sociale professionale.
L’equipe socio-assistenziale avrà il compito di accogliere, accompagnare, monitorare e attivare i servizi necessari alla positiva riuscita del progetto centrato su ciascun beneficiario della misura e condiviso dallo stesso destinatario del servizio.
“Il progetto di accoglienza in housing prevede una presa in carico per un tempo non inferiore ai 6 mesi, prorogabile in base alla necessità riscontrate. Allo stato, come tutte le misure del PNRR, i progetti finanziati rispetto all’housing sociale dovranno concludersi entro il 31 marzo 2026 salvo proroghe.
Sappiamo, tuttavia, pur mancando ancora l’ufficialità del documento, che nell’ottica di programmazione del Piano nazionale degli interventi si intende dare un forte impulso ai progetti di housing first. Un’opportunità, dunque, che abbiamo colto guardando al futuro e cogliendo ancora una volta, con lungimiranza, lo strumento del PNRR come una buona occasione per creare l’infrastruttura necessaria all’accoglienza, sia sul piano dell’investimento immobiliare che sul piano dell’operatività del servizio. Una lungimiranza frutto di una straordinaria sinergia istituzionale e tecnica dei territori coinvolti e di grande cooperazione degli enti del terzo settore rispetto a un bisogno importante e anche molto complesso.
A dimostrazione che quando si mettono insieme le forze e si lavora con spirito costruttivo si possono raggiungere risultati che servono senz’altro a chi ne ha bisogno e, in generale, per la crescita sociale della comunità intera” dichiara l’assessore Filly Pollinzi.
Crotone, 2 maggio 2025