Caro Presidente, difendiamo la provincia

 
insieme per la provincia
insieme per la provincia

Hanno scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i presidenti ed i sindaci della Province a rischio abolizione che si sono ritrovati a Roma, presso la sede dell'Upi.
A Napolitano spiegano le ragione per le quali le piccole Province non devono essere eliminate: "Significa che lo Stato abbandona i propri territori.
Hanno partecipato all'incontro: Luigi Mazzuto (pres. Provincia di Isernia), Guglielmo Massucci (ass. Provincia di Fermo), Antonio Barbieri (v. pres. Provincia di Benevento), Francesco De Nisi (pres. Provincia di Vibo Valentia. Si comunica inoltre che hanno già condiviso l'iniziativa: Andrea Pieroni (pres. Provincia di Pisa), Lamberto Gestri (pres. Provincia di Prato), Marcella Zappaterra (pres. Provincia di Ferrara), Tiziana Virgili (pres. Provincia di Rovigo), Carlo Riva Vercellotti (pres. Provincia di Vercelli), Piero Celani (pres. Provincia di Ascoli).
Ecco il testo integrale del documento che è stato  già sottoscritto dai presidenti delle Province di Benevento, Crotone, Fermo, Isernia, Vibo Valentia e verrà ora condiviso dalle altre province. Alla riunione erano inoltre presenti il sindaco di Crotone, Peppino Vallone, ed il sindaco di Pallagorio Umberto Lorecchio. 
"Riuniti a Roma, presso la sede dell'Upi, per la prospettata ipotesi governativa della cancellazione delle piccole province, esprimiamo e manifestiamo contrarietà alla paventata ipotesi di cancellazione degli enti intermedi rappresentando tale ipotesi una grave lesione alla democrazia ed alla identità culturale delle comunità.
L'abolizione delle 42 province, così come individuate non produrrebbe certo un risparmio di spesa tale da giustificare l'enorme disagio per le popolazioni interessate che si vedrebbero private in un colpo solo dei presidi di legalità e democrazia quali: prefetture, questure, comandi provinciali delle forze dell'ordine, camere di commercio, agenzie delle entrate, vigili del fuoco e corpo forestale dello stato, motorizzazione, genio civile e catasto, ordini professionali, oltre alle sedi provinciali Inps, Inail, provveditorato agli studi, solo per citarne alcuni. una tale ipotesi produrrebbe solo disagi per i cittadini che si vedrebbero privati dei sopra menzionati servizi ed avrebbe, agli occhi degli stessi, solo un significato: lo Stato che abbandona i propri territori.
Per questi motivi ci rivolgiamo al signor presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quale garante dell'unità nazionale e della sua identità oltre che dei diritti fondamentali dei cittadini affinché impedisca questo lacerante strappo per le popolazioni locali. Nel corso della riunione si è deciso inoltre di dar vita ad un coordinamento delle piccole province e di impegnare la conferenza stato-regioni".
 

 
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