Contratto d'area

 
 
L'area industriale di Crotone
L'area industriale di Crotone

 Attivato ufficialmente in seguito alla delibera CIPE del 21.03.97, il Contratto d'Area è stato sottoscritto nel marzo del 1998 da quattordici iniziative imprenditoriali già finanziate con fondi della Legge 488/92, individuando nell'Amministrazione Provinciale di Crotone il Responsabile Unico dello strumento di sviluppo.
Con tale atto fu definito lo strumento di programmazione negoziata che puntava all'avvio della reindustrializzazione del territorio, facendo leva sul sostegno al mercato del lavoro e  rafforzando il comparto infrastrutturale. 
Tre diversi protocolli sono stati stipulati a supporto di tale strumento:
▪ L'intesa  tra CGIL, CISL, UIL, e l'Associazione Provinciale degli industriali con cui si sono definite condizioni contrattuali flessibili per le assunzioni.
▪ L'accordo tra amministrazioni per garantire lo snellimento delle procedure burocratiche.
▪ Accordo sulla legalità per migliorare la sicurezza, prevenire il fenomeno dell'usura, facilitare l'accesso al credito e garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
Sulla base di questi presupposti nel 1998 sono stati avviati il primo ed il secondo protocollo aggiuntivo del Contratto d'Area di Crotone.
I progetti presentati nel luglio del 1998 sono stati 67, per complessivi 440 milioni di euro d'investimenti che avrebbero dovuto garantire lavoro ad oltre 2.600 addetti.

 

 Attivato ufficialmente in seguito alla delibera CIPE del 21.03.97, il Contratto d'Area è stato sottoscritto nel marzo del 1998 da quattordici iniziative imprenditoriali già finanziate con fondi della Legge 488/92, individuando nell'Amministrazione Provinciale di Crotone il Responsabile Unico dello strumento di sviluppo.
Con tale atto fu definito lo strumento di programmazione negoziata che puntava all'avvio della reindustrializzazione del territorio, facendo leva sul sostegno al mercato del lavoro e  rafforzando il comparto infrastrutturale. 
Tre diversi protocolli sono stati stipulati a supporto di tale strumento:
▪ L'intesa  tra CGIL, CISL, UIL, e l'Associazione Provinciale degli industriali con cui si sono definite condizioni contrattuali flessibili per le assunzioni.
▪ L'accordo tra amministrazioni per garantire lo snellimento delle procedure burocratiche.
▪ Accordo sulla legalità per migliorare la sicurezza, prevenire il fenomeno dell'usura, facilitare l'accesso al credito e garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
Sulla base di questi presupposti nel 1998 sono stati avviati il primo ed il secondo protocollo aggiuntivo del Contratto d'Area di Crotone.
I progetti presentati nel luglio del 1998 sono stati 67, per complessivi 440 milioni di euro d'investimenti che avrebbero dovuto garantire lavoro ad oltre 2.600 addetti.
Dopo la fase istruttoria, terminata nel dicembre 1998, le iniziative imprenditoriali beneficiarie sono state 37 per un importo di circa 232 milioni di euro e al contempo sono state approvate  4 opere infrastrutturali, per un importo di 15 milioni di euro. L'onere per lo Stato di ammontava a 206 milioni di euro, con un'occupazione complessiva di 1341 addetti.
Il 2006 è stato l'anno a regime per le iniziative imprenditoriali, per cui si possono definire i seguenti dati consuntivi sul programma di investimenti.

 

Investimenti imprenditoriali realizzati: 134 milioni di euro (pari al 54% di quanto previsto)
Rinunce: n. 3 per 83 milioni di euro.
Investimenti non avviati: n. 3 per 39 milioni di euro.
Rispetto ai contributi di 206 milioni di euro sono stati erogati 107 milioni, corrispondenti al 52% del totale previsto.
In totale sono state revocate somme per 58 milioni di euro di contributi di cui 35 sono state erogate e per queste il ministero ha proceduto al recupero coatto delle somme.
Rispetto ai 1341 posti di lavoro che erano previsti in funzione delle iniziative finanziate dal  programma, le assunzioni effettive sono state 366.
Interessante l'analisi finale condotta da Crotone Sviluppo (la società che ha supportato il Responsabile Unico nell'attuazione del Contratto d'area), nella quale sono individuate le maggiori criticità emerse nell'implementazione dello strumento di programmazione negoziata.

 

 
 
 
 
 
 
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