Armando Lucifero (1855-1933)
Appartenente ad una delle più antiche famiglie patrizie della città, Armando Lucifero nacque a Crotone il 18 settembre del 1855, dal marchese Antonio e da Teresa Capocchiano. Educato secondo i severi criteri di allora, si dedicò con profitto allo studio di svariate discipline, dalle lettere alla storia, dalla scienza all'archeologia. Piuttosto che lasciare la sua città natale, come molti studiosi dell'epoca usavano fare, visse sempre a Crotone affiancando il padre nella cura delle proprietà di famiglia. Distaccandosi dal modus operandi di una nobiltà che, in quegli anni, nel Marchesato crotonese viveva nella "più completa apatia"(tratto da Falcone Lucifero, Tonna, Editoriale crotonese, Crotone, 1993, pag. 15) affidando ad affittuari la cura degli estesi latifondi che ancora disegnavano il Meridione, Armando Lucifero seppe anticipare i tempi, applicando sistemi vicini alle moderne modalità imprenditoriali nella gestione delle terre ed in particolare nel rapporto con i braccianti. In Mammalia Calabra, serie di articoli pubblicati sulla Rivista di Scienze Naturali di Siena, riuniti in volume nel 1909, lascia un'interessante prova della sua sensibilità ai mali che affliggono le classi più umili, proponendo più di un'alternativa alla condizione agraria del crotonese. Egli considerava che i contratti agrari in uso in quel tempo, troppo esosi e gravosi per i contadini, provocassero, in alcuni casi, l'abbandono delle terre. Da ciò ne derivava un danno anche per il latifondista che, in mancanza di forza lavoro, era indotto ad un minor sfruttamento delle proprietà. Tra le proposte del Marchese, quella di imporre per legge un limite massimo di ore lavorative e minimo di lavoro giornaliero e la compartecipazione delle classi operarie agli utili in tutte le Società e le Fabbriche sulla scia di quanto già avveniva in alcuni paesi dell'Europa. "Questa mutua corrispondenza di doveri e di diritti armonizzerebbe gli interessi di tutti tra loro, ed invece di proclamare lo sfruttamento scambievole tra le diverse condizioni sociali, proclamerebbe lo sfruttamento della terra in proporzioni eque e giuste a favore di ciascuno" (tratto da Armando Lucifero, Mammalia Calabra, Siena, 1909, pag. 85). Queste idee, ispirate a principi vicini al socialismo, erano anche presenti nelle Società operaie di Mutuo Soccorso, nate sul finire dell'Ottocento proprio per sopperire alla mancanza di forme di previdenza sociale, di assistenza sanitaria e di lavoro. La vasta cultura e l'umana sensibilità di Armando Lucifero lo fecero distinguere, dunque, da quel patriziato locale, ignorante ed esageratamente ricco, che il figlio Falcone ha ben descritto nel suo libro Tonna.
Nonostante gli impegni lavorativi, egli "trovò il tempo ed il modo di dedicarsi con alto intelletto a ricerche naturalistiche, a speculazioni intellettuali storiche, a studi archeologici" (Archivio Storico del Comune di Crotone, Delibera di Giunta n. 289 del 26-5-1934).
Pubblicò i risultati dei suoi studi in più opere, sempre apprezzate dal mondo della cultura. Tra quelle di carattere storico, dedicate soprattutto alle vicende della città di Crotone, ricordiamo: Quarantacinque giorni di Repubblica in Crotone, edita nel 1901; Il 1799 nel Regno di Napoli (1909), che narra la sfortunata avventura della Repubblica Partenopea a Crotone; Cotrone dal 1800 al 1808 (1922-1924), voluminosa cronaca degli eventi cittadini di quegli anni; La Magna Grecia (1931-1935), traduzione della famosa opera di François Lenormant, cui il Lucifero dedicò gli ultimi anni della sua vita.
Tre le opere scientifiche, ancora oggi sicuramente interessanti e che documentano l'attenzione posta dallo studioso nell'analisi dell'avifauna calabrese. Avifauna Calabra è, infatti, il titolo di una di esse, apparsa prima sotto forma di articoli, pubblicati sulla rivista ornitologica «Avicula» e poi edita a Siena nel 1901. Oggetto di ammirazione da parte di celebri sismologici fu anche Del terremoto in Calabria degli 8 settembre 1905 e dei terremoti in generale (1906).
Espresse il lirismo della sua anima in varie opere poetiche: Tiberio (1927), poema drammatico in 7 atti; Versi, pubblicati nel 1929, contenente anche una cantica ispirata all'eroe magiaro Alessandro Petofi; Siberiade (1931), scritta negli ultimi anni, narrante in 12 canti della guerra tra Crotone e Sibari.
Costante fu il suo impegno per la salvaguardia paesaggistica e per la scoperta archeologica. Raccolse "con cura, con diligenza, con sapere, ogni elemento: monete, terrecotte, bronzi, vetri, tutto quello che affiora, tutto quello che si rinviene [...]. In tal modo esplicò le funzioni di Ispettore Onorario degli Scavi e Monumenti. Può dirsi l'antesignano delle esplorazioni paletnologiche e paleontologiche in Calabria: ed è fatica ed onore a Lui, se il Civico Museo si adorni del prezioso cranio neolitico di Carìa [...]"(Archivio Storico del Comune di Crotone, Delibera di Giunta n. 289 del 26-5-1934), rinvenuto nel Comune di Girifalco in due tombe di età neolitica e conservato presso il Museo di Crotone.
Propiziò l'Istituzione del Museo Archeologico Comunale, istituito nel 1910, assieme a Filippo Eugenio Albani e Nicola Sculco. Al Museo fece dono anche di una ricca collezione di monete. Fu tra le altre cose, più volte Consigliere ed Assessore al Comune e Delegato Scolastico per molti anni. Morì a Roma il 27 dicembre 1933. Lasciò in dono al Liceo Ginnasio "Pitagora" la sua collezione di oltre trecento uccelli imbalsamati. Quella di fossili e conchiglie, donata alla Regia Scuola Industriale, risulta purtroppo oggi perduta.
Nel 1983, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte, il figlio Falcone si fece promotore di un Premio nazionale "Armando Lucifero" rivolto soprattutto ai giovani studiosi, dedicato alla memoria del padre e riservato ad opere storiche sulla Calabria, dalla preistoria all'età contemporanea, pubblicate negli ultimi tre anni o inedite. I premi assegnati avrebbero dovuto essere due, rispettivamente di 3 e 2 milioni di Lire, offerti da Falcone Lucifero. Già nel 1936 era stato bandito un concorso per un'opera storica, vinto dalla studiosa calabrese Teresa La Cava.
Sempre in occasione della celebrazione del cinquantenario sono state ristampate due delle opere di Armando Lucifero, Mammalia Calabra e Il 1799 nel regno di Napoli, mentre una ristampa de La Magna Grecia si era avuta nel 1976.
Armando
Lucifero was born in Crotone on the 18th September 1855, from the
Marquis Antonio and Teresa Capocchiano, belonged to one of the most
ancients patrician families of the city.
Raised with the severe
criterias of the time, he dedicated his time to the study of
different disciplines, from literature to history, even archeology.
Rather than abandoning his hometown, like the academics of the time
used to, assisted his father in taking care of the family’s
properties.
Distancing
himself from the modus operandi of the nobility, that normally left
the care of the large estates of the South to the tenants, Armando
Lucifero was able to anticipate the times by applying imprenditorial
methods similar to the ones used nowadays in the management of the
lands especially in relation to the labourers.
Mammalia
Calabria, a series of articles published on a journal of natural
sciences of Siena, reunited into one volume in 1909, is proof of his
particular sensibility towards the ills that afflict the poorest by
proposing an alternative to the local agrarian conditions.
He
considered the agricultural contracts of the time to constitute tasks
of too much difficulty and burdensome for the farmers, so much so
that many of them decided to abandon the lands.
From this the
latifondists too result damaged because they find themselves in a
shortage of workforce being unable to fully exploit the lands. Among
the many proposals done by the Marquis merge the one imposing by law
a maximum limit on working hours and a minimum day labor.
The aim was
to create a mutual corrispondence of duties and rights armonizing the
relationship between both parts by promoting an exploitation of the
lands in fair and just proportions for the benefit of each.
These
ideas of socialist inspiration were already present in the Mutual aid
workers’ associations found at the end of the nineteenth century to
overcome the lack of social welfare, healthcare and work.
He stood
out among the others for his vast culture and sensibility, something
that the son perfectly depicted in his book “Tonna”.
Despite his
working commitments he found the time and the way to dedicate himself
to the study of naturalistic investigations, intellectual historical
speculations and archeological studies.
Published
many operas of historical character especially occurred in Crotone:
Quarantacinque giorni di repubblica in Crotone 1901,” Il 1799 nel
Regno di Napoli (1909), that tells the unlucky adventure of the
Neapolitan Republic in Crotone, Cotrone dal 1800 al 1808 (1922-1924),
voluminous chronicle of local events in those years, La Magna Grecia
(1931-1935), translation of the famous opera of François Lenormant.
Among
the scientific field, some articles were dedicated to the study of
the bird life in Calabria and others to the earthquakes occurred in
Calabria in 1905 /1906.
Constant
was his commitment to landscape preservation and archeological
discoveries.
He
was considered the pioneer of palynological and paleontological
explorations in Calabria, especially to him we owe the Neolithical
skull of “Carìa” found in two tombs of the neolithical period in
Girifalco and preserved in the Museum of Crotone.
He
promulgated the construction of the Municipal Archeological Museum in
1910 with the help of Filippo Eugenio Albani and Nicola Sculco.
He
donated to the Museum a vast collection of coins.
Among
the other things he was elected many times as city counsillour and
education officer for many years.
He
passed away on the 27th December 1933 in Rome.
He
donated at the High School Gymnasium “Pitagora” a collection of
about three hundreds stuffed birds.
In
1983 in occasion of the fiftieth anniversary of his death, his son
Falcone promoted a National award “Armando Lucifero” especially
aimed at young intellectuals that published operas of historical
character about Calabria, from prehistory to contemporary age.
During
the same occasion, some of his most renomated operas, such as
Mammalia Calabria, Il 1799 nel Regno di Napoli and La Magna Grecia,
were republished.
Armando Lucifero(1855-1933) busto de bronce.
Perteneciente a una de las familias patricias más antiguas de la ciudad, Armando Lucifero nació en Crotone el 18 de septiembre 1855, del Marqués Antonio y Teresa Capocchiano.
Educado según los estrictos criterios de entonces, se dedicó al estudio de diferentes materias, literatura, historia y arqueología.
En vez de dejar su ciudad natal, como hacían muchos estudiosos de entonces, vivió siempre en Crotone ayudando el padre en el cuidado de las propriedades de la familia.
Distancíandose del modus operandi de la nobleza, que encomendaba el cuidado de las vastas tierras del sur a arrendatarios, fue capaz de anticipar el tiempo aplicando métodos empresariales similares a los sistemas modernos especialmente en relación a los obreros.
En Mammalia Calabria, serie de artículos publicados en la Revista de Ciencia Natural de Siena, que reúne en un solo volumen en el 1909, muestra su sensibilidad a los males que afligen las clases más humildes, presentando diferentes alternativas a la condición agraria local.
Según él los contratos agrarios de aquella época, eran demasiado caros y pesados para los campesinos y provocaban, alguna vez, el abandono de las tierras.
Esto constituía también un daño para el latifundista que, dejado sin obreros, no pudía aprovechar al máximo sus propriedades.
Entre las muchas propuestas del Marqués hay la de imponer una ley de límite máximo de horas de trabajo y mínimo de trabajo díario. El objetivo era de crear una correspondencia mutua de deberes y derechos armonizando las relaciones entre ambas partes y promoviendo la exploitación de las tierras en proporciones equitativa y justas para todos.
Estas ideas inspiradas en principios socialistas, ya presentes en las sociedades obreras de ayuda mutua nacidas por la fin del siglo diecinueve para hacer frente a la falta de formas de seguridad social de asistencia sanitaria y de trabajo.
Se distinguió entre los demás por su amplia cultura y sensibilidad, aspectos que su hijo Falcone ha perfectamente representado en su libro “Tonna”.
A pesar de sus compromisos de trabajo se dedicó a la investigación naturalista y a los estudios históricos y arqueológicos.
Publica varias obra de carácter histórico sobre los hechos ocurridos en Crotone como: Quarantacinque giorni di Repubblica in Crotone, 1901; Il 1799 nel Regno di Napoli (1909); Cotrone dal 1800 al 1808, La Magna Grecia (1931-1935), traducción de la famosa obra de François Lenormant, a la que Lucifero dedica sus últimos años de vida.
De carácter científico publicó también algunos artículos dedicados al estudio de la fauna avícola y otros sobre los terremotos ocurridos en Crotone entre 1905-1906.Siempre se esforzó de preservar el medio ambiente y en los hallazgos arqueológicos.
Fue considerado come el máximo pioniero en las exploraciones paletnológicas y paleontológicas en Calabria, a él se debe el hallazgo del cráneo neolítico de “Caría” encontrado en dos tumbas del período neolítico en Girifalco preservadas en el museo de Crotone.
Promovió la construcción del Museo Arqueológico Municipal en el 1910 con la ayuda de Eugenio Albani y Nicola Sculco. Donó al Museo una vasta colección de monedas.
Fue muchas veces elegido como consejal y consejero en el municipio y también delegado escolar durante muchos años.
Falleció el 27 de diciembre 1933 en Roma. Además donó al instituto superior ginnasio “Pitagora” una colección de casi trescientos pájaros disecados.
En el 1983 en ocasión del cincuentenario de su muerte, su hijo Falcone promovió un premio nacional “Armando Lucifero” dirigido a jóvenes intelectuales que publicaron obras de carácter histórico sobre Calabria, de la prehistoria a la edad contemporánea.
En la misma ocasión algunas de sus obras más famosas como “Mammalia Calabria”, “ Il 1799 nel Regno di Napoli” y “ La Magna Grecia” fueron republicadas.